Giuseppe Busti
I DIARI DELLA LAMBRETTA
Fabrizio Fabbri Editore
Se essere vespisti è una passione, essere lambrettisti è un atto di fede. Questo è quello che ho pensato mentre leggevo le pagine di Giuseppe Busti, che ha voluto fissare sulla carta il suo modo di vivere la Lambretta e tutto ciò che ne consegue.
"Questi pochi e brevi racconti non hanno alcuna pretesa letteraria ma sono appunti di un 'viaggio' particolare. Fatto in Lambretta naturalmente.".
Un collage di storie minime decisamente ben riuscito, che si muove attraverso quella che è una passione che gli è stata tramandata e che a sua volta tramanda ai suoi eredi, in una continuità coniugata nel segno di un mezzo di trasporto tanto anacronistico quanto dispettoso. Un mezzo che sembra quasi sceglierti, legandoti a una maledizione di cui però gli altri ti invidiano, anche se molto probabilmente non lo ammetteranno mai. Perché se i vespisti, veri o presunti, non mancano mai, i lambrettisti veri, onesti e schietti, te li devi andare a cercare:
"...che sorpassavi una Vespa Primavera che aveva sbagliato una marcia (ma poi subito dopo ti sverniciava perché andava come una scheggia)...
...che bucavi la ruota davanti (beati i vespisti che c'hanno la ruota a sbalzo e la cambiano in un attimo mentre tu stramaledici le due rondelle famose che non ne vogliono sapere di venire via dai loro alloggiamenti).".
Pagine che parlano del lambrettista nel quotidiano, del lambrettista in viaggio e del collezionismo. Non c'è rottame di marca Innocenti che non si possa rimettere in strada:
"Questa la voglio fare perfetta! (...) il tutto va riportato alla sua originalità! E così sarà fatto! La B, dopo tante fatiche, fa bella mostra di sé nel mio seminterrato con la sua splendida livrea color rosso metallizzato, con tutti i bulloni cromati al posto giusto. É proprio bella, sono soddisfatto...".
Ma con l'onestà intellettuale di ammettere, a restauro completato, l'errore:
"La guardo e la riguardo: è fredda! É finta! Come una vecchia signora rifatta da tanti interventi di chirurgia estetica. Non dice niente. Non racconta niente, le uniche tracce delle storie, di un vissuto suo e del suo vecchio proprietario cancellate da un sedicente cultore dell'originalità...".
I racconti sono inframmezzati dalle foto dell'autore, che lega il suo racconto, per meglio inquadrarlo, a quelle che erano le condizioni socio economiche degli anni che videro la Lambretta protagonista sulle strade, riportando anche riproduzioni di pubblicità dell'epoca.
Giuseppe Busti
I DIARI DELLA LAMBRETTA
Fabrizio Fabbri Editore
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