L'America in Vespa

Giorgio Serafino  L’AMERICA IN VESPA (Mursia)

In questa nostra epoca di turismo mordi e fuggi, formula all-inclusive, dove nulla è lasciato all’improvvisazione e ogni singolo giorno di viaggio è già previsto (e prevedibile!), è difficile comprendere la bellezza di attardarsi lungo la strada.
Può aiutare sintonizzarsi sulla lunghezza d’onda di Giorgio Serafino: la sua filosofia di vita e di viaggio la riassume alla perfezione in quattro righe (pag. 62):

“Voglio andare lento, anche quando potrei andare veloce, voglio essere costretto ad andare piano. Voglio poter vedere tutto, e annusare l’aria e conoscere tutti quelli che incontro.”

Una Vespa è il mezzo di trasporto ideale per andare lenti anche quando si potrebbe andare veloci. Non una Vespa nuova e potente, ma proprio quella vecchia Vespa 50 abbandonata da tempo in un angolo del cortile: prima di rimetterla a posto ha dovuto attendere il suo turno, prima c’era da metter su casa. La Vespa, un mezzo di trasporto ma anche un catalizzatore di attenzione e di simpatia, tanto improbabile quanto affascinante, soprattutto una volta dipinto di arancione e decorato come il mitico Generale Lee della serie televisiva Hazzard. Un sogno divenuto realtà, carico dei pochi bagagli di una nuova famiglia che vuole farsi strada nel mondo e nella vita partendo da Chicago alla volta di Los Angeles, muovendosi adagio lungo quel leggendario nastro di asfalto che prende il nome di “Route 66”, una strada che ha un posto speciale nell’immaginario di tutti i viaggiatori su due ruote. Perché Giorgio Serafino (e Giulia, sua moglie) non sono turisti, ma viaggiatori:

“...dopo aver percorso tanta strada so che per un po’ la mia anima avrà pace, so di aver goduto di questi posti in maniera totale, assorbendoli dentro di me. Se mi capiterà di guardare una cartina o un mappamondo, non saranno più un’incognita; ogni volta che ci passerò sopra con il dito tornerò qui, gli odori e il vento torneranno nella mia mente.”

Ed ecco, come già accaduto in tante altre pagine scritte da vespisti in viaggio (Giorgio Bettinelli in primis), una nazione, osservata da quel punto di vista privilegiato che è il sellino di una Vespa, si mostra diversa da quello che ti aspetteresti, spesso migliore. L’America in Vespa di Giorgio e Giulia non fa eccezione, e il popolo americano incontrato lungo la via lascia sconcertati per la disinteressata generosità nei loro confronti:

“Siamo davanti a un motel, appena usciti dall’ufficio e un uomo si avvicina:
‘Da dove venite?’
‘Italia’
‘E qui in America?’
‘Siamo partiti da Chicago e andiamo a Los Angeles’
‘Con questa?’
‘Eh, si!’
(...) Poi tira fuori una banconota da venti dollari accompagnata da un ‘Wellcome to America! Voglio poter contribuire a questo sogno!’
(...) Li infila sotto la sella e se ne va!”

Da leggere, perchè un viaggio, qualunque viaggio, in qualche maniera ti cambia la vita, e Giorgio Serafino ce lo conferma:

“Mentre osservo ipnotizzato questo cielo magnifico, penso alla mia vita, che non sarà più come prima”.

L’incipit.
Tamburi. Eco di tamburi. Battono a ritmo costante, ipnotico. Ma nessuno sta suonando, sono solo
nella mia mente. Eppure io li sento, chiari. E’ bellissimo e una pace mi avvolge. Non so perché, ma quel ritmo è una conferma: stiamo andando nella direzione giusta.

Nota: un piccolo neo di questa pubblicazione è la mancanza di una mappa su cui seguire le tappe in
cui si è sviluppato il viaggio del “Generale Lee”.

Luglio 2017 - Giorgio Serafino presenta una nuova edizione autopubblicata del suo libro di maggior successo, una originale versione interamente scritta a mano da leggere direttamente dalla calligrafia del suo autore, impreziosita dai suoi disegni.

L'America in Vespa "sotto la pelle della Route 66", maggiori dettagli a questo link.

Giorgio Serafino
L’AMERICA IN VESPA
Mursia

Questo libro è disponibile online tra i titoli a catalogo della LIBRERIA UNIVERSITARIA

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