Ceylon, India, Oriente misterioso ed Africa esplorati col mio scooter

CEYLON, INDIA, ORIENTE MISTERIOSO ED AFRICA ESPLORATI COL MIO SCOOTER
Cesare Battaglini
Edizioni Cobra (Ristampa anastatica)

Questo di Cesare Battaglini non è un romanzo di genere ma è un vero e proprio diario di viaggio.

Asciutto e fedele, compilato con la costanza e l’assidua dedizione di un capitano di vascello che ha precisi obblighi nei riguardi del suo diario di bordo. Poche righe quotidiane - fatta salva qualche rara eccezione - dal 4 giugno del 1954, giorno della partenza dalla sua Bologna, fino al rientro in Italia, a Trieste, sei mesi più avanti, al 31 dicembre. In mezzo una lunga avventura in sella alla sua Lambretta efficacemente riassunta nel titolo di questo libro “Ceylon, India, Oriente misterioso ed Africa esplorati col mio scooter”. Come un viandante d’altri tempi Battaglini si mette in gioco con le sue sole forze e la durezza della prova gli offre la prospettiva migliore per uno sguardo sul mondo che non potrebbe essere più consapevole.
“In questo sterminato deserto sassoso i giorni sono tutti uguali ed io ormai non li conto più. Che cosa assurda è il tempo e come lo sciupa l’umanità!”
Mentre si allontana in sella alla sua Lambretta il suo viaggiare umile lo pone sullo stesso livello dei popoli che incontra, e la descrizione puntuale delle sue vicissitudini si arricchisce di riflessioni attente, rispettose delle genti ma non prive di senso critico.
Un volume prezioso e raro, esaurito e introvabile da anni, di cui si ha traccia solo di poche copie. Il ritrovamento di una di queste, custodita presso la biblioteca comunale di Monghidoro (Bo), ha consentito la realizzazione della ristampa di una tiratura limitata di copie anastatiche a cura del Lambretta Club Emilia Romagna che ringrazio della fattiva collaborazione nel rendermi disponibile una copia per la redazione di questa pagina.

Cesare Battaglini è oggi Presidente Onorarario del Lambretta Club Emilia Romagna.

L’incipit.
“Sogno ad occhi aperti popoli strani, foreste inesplorate, monti selvaggi, deserti sconfinati e mille altre cose che non esistono solo nella mia fantasia ma che sono realtà di questa terra; ciò che mi tormenta è sapere che, pur esistendo queste cose, forse non le potrò mai vedere con i miei occhi...”

Cesare Battaglini
Ceylon, India, Oriente misterioso ed Africa esplorati col mio scooter.
Edizioni Cobra (Mi)

Bacci Pagano cerca giustizia

BACCI PAGANO CERCA GIUSTIZIA
Bruno Morchio
Fratelli Frilli Editori

A pochi mesi dall’uscita del suo ultimo romanzo Colpi di coda, Bruno Morchio torna in libreria con una raccolta di racconti che hanno per protagonista l’investigatore privato dal passato turbolento, che non porta le mutande e (ogni tanto) si sposta in sella al suo PX rosso amaranto per le strade della Città della Lanterna: Bacci Pagano. Un ritorno che non poteva passare inosservato a questo spazio dedicato alla letteratura vespistica, per tanti buoni motivi. Purtroppo anche in quest’ultima pubblicazione Morchio, da buon genovese, è estremamente parsimonioso - se non proprio tirchio! vedi pag. 69 - nel dedicare qualche riga al PX (al posto del quale, quando la necessità è quella di avere quattro ruote, ricorre a un altro mito della locomozione, il caro vecchio maggiolino Volkswagen).
Piacevole sorpresa per Chilometri di Parole in Vespa scoprire che per questa raccolta (composta da un racconto lungo e altri quattro più brevi) Morchio abbia scelto di tornare all’editore che per primo diede alle stampe le avventure del suo personaggio, i Fratelli Frilli, editori in Genova dagli inizi del nuovo millennio il cui logo “FeF” è graficamente legato dalla stessa “e” del logo Vespa.
Bello anche ritrovare a far bella mostra di se in copertina il PX di Bacci. Il racconto principale “Un ibrido d’uomo” è un gioiello della narrativa di Morchio, con una storia genovese dai personaggi ben tratteggiati, soprattutto dal punto di vista psicologico: non è facile staccarsi da queste pagine una volta che si inizia la lettura e ci si proietta nella storia.

L’incipit.
"Le gallerie, che il treno infilava una dopo l’atra, annunciavano che Genova era ormai vicina. Di lì a poco avrebbe rivisto il mare. Superata l’ultima stazione dell’Appennino, man mano che i minuti trascorrevano, un’emozione strana, misto di ansia e frenesia, si impadroniva di lui. Non si trattava di una sensazione piacevole, ma il fatto di avvertirla lo caricava di speranza. Se non altro, dopo tanto tempo, provava finalmente qualcosa.”

Bruno Morchio
Bacci Pagano cerca giustizia
Fratelli Frill Editori

Anche questo volume è reperibile nel catalogo online della LIBRERIA UNIVERSITARIA

le postcard di KmPV...

...ovvero qualche centimetro di letteratura vespistica offerta da Chilometri di parole in Vespa (per vedere le postcard ingrandite è sufficiente cliccarci sopra)


























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