
"Rossoamaro" di Bruno Morchio

Enrico's Vespa

Confesso che non ho ancora avuto modo di procurarmi una copia di questo volume che, per il momento, ho potuto soltanto sfogliare. Un libro che comunque non necessita di una lettura approfondita per poterne apprezzare l'originalità e la fattura.

gli... "APEnauti"

Sulle ali di un APE

di Paolo Brovelli
Credo bastino queste poche righe tratte da una delle prime pagine di "Sulle ali di un Ape" a dare un’idea della straordinaria avventura vissuta dall’autore e dal suo compagno di viaggio, Giorgio Martino nel corso della loro EurAsia Expedition 1998. La conferma di questa straordinarietà è nei numeri di questo viaggio:
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Quello di Brovelli e Martino è un viaggio di ricerca, compiuto tra l’aprile e il novembre del 1998. La partenza è da Lisbona, all’estremo ovest del Vecchio Continente, e poi via, fino a Trieste, dove si conclude l’antipasto del lungo cammino. Il viaggio vero alla volta dell’est inizia da li, attraverso i Balcani, usciti solo da poco dal tunnel della guerra, ed è una preziosa testimonianza di quel periodo. Lasciata l’Europa ecco la Turchia, il Medio Oriente e poi l’Eurasia, fino alla Cina. Un crescendo di difficoltà che è sempre più coinvolgente, come solo può esserlo un viaggio lungo sette mesi:
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Paolo Brovelli
SULLE ALI DI UN APE
Casa Editrice Corbaccio
Questo libro di Paolo Brovelli è presente nel catalogo online della LIBRERIA UNIVERSITARIA
Se mi piace non torno più

Dall'introduzione del volume:
In viaggio con Eistein

La scelta di un'APE come mezzo di trasporto è la logica conseguenza della ricerca di un veicolo "simil-lento che ci desse la possibilità di ammirare con calma quanto avevamo visto spesso filarci davanti agli occhi come un fotogramma subliminale, e contemporaneamente fosse libero da binari o percorsi prestabiliti a priori (...). In pratica, come mi disse un giornalista mesi dopo, dopo lo slow food nasceva lo slow travel."
Un viaggio/vacanza che inizia con la ricerca dell'APE e si snoda poi sulle strade di un'Italia minore alla volta di località più o meno prestigiose. Il racconto nelle pagine di "In viaggio con Einstein" è fresco e immediato come i suoi protagonisti: l'autore, la sua compagna e il fido Einstein, un simpatico cagnolino meticcio nel ruolo di macotte del viaggio, tanto da meritarsi la citazione nel titolo del libro.
I "nobili intenti" a cui si fa riferimento nell'introduzione di questa pagina sono dovuti alla scelta dell'autore di devolvere tutto il ricavato della vendita di questo libro in beneficenza, all'associazione Onlus Sol.Ter.Via.
Graziano Gatti
L'Artistica Editrice
Questo libro è presente nel catalogo online della LIBRERIA UNIVERSITARIA
Buona strada Giorgio, viaggia in pace


Questo video è l'omaggio di Haero per Giorgio Bettinelli.
La Cina in Vespa
Quest'ultimo libro di Giorgio Bettinelli piacerà a quanti hanno apprezzato i suoi libri precedenti? Certo è che questo "La Cina in Vespa" è un libro molto differente da tutti quelli che lo hanno preceduto.
"(...) chi spende sedici anni di vita viaggiando, essendo comunque aperto come una veranda incontro a quello che lo circonda, per forza di cose deve essere concentrato anche sulla sua vita, perché quello che ha intorno non è nient'altro che la sua vita; (...). Si potrebbe tacere, questo sì; o parlare d'altro senza mettere l'anima in piazza, registrando solo quello che vedono gli occhi e che la mente cerca di sapere studiando e guardandosi intorno. Ma il silenzio e l'autocensura competono poco a chi scrive libri sulla sua vita in viaggio, con la sincerità di una persona sincera. O di un mentecatto."
Per chi come Bettinelli è in viaggio da tanti anni il viaggio non è più un episodio da raccontare ma è la sua stessa vita che si fa romanzo, con i malumori, gli amori e gli umori, tale è la cruda sincera schiettezza con cui si racconta. Scorrendo le pagine del racconto di questo "All China tour" si monta in sella, seduti come sempre dietro all'autore, ma questo viaggio ha un ritmo diverso dai precedenti. C'è tempo per conoscere una Cina inaspettata e sorprendente che non è solo quella che si incontra lungo il cammino, ma anche quella della sua storia millenaria, della sua lingua complicata, delle tante etnie che danno origine alla sua popolazione. Una storia, una lingua e una popolazione che per essere descritti a dovere necessitano di tanti (troppi?) approfondimenti e cenni storici che, a volte, finiscono per appesantire il ritmo narrativo.
Il Bettinelli del '92 è molto diverso da quello che nel febbraio 2004 approda in Cina e la sceglie come luogo in cui mettere su casa sulla sponda del Mekong. Ancora differente è il Bettinelli che nel novembre 2007, dopo diciotto mesi e 39.000 chilometri di Cina, parcheggia sotto casa la sua Granturismo "di un colore vintage-pallido-simillattuga da intenerire il cuore". Pur appezzando le qualità dell'ultimo modello di casa Piaggio solo sporadicamente la chiama Vespa, quasi volesse riservare quel nome al glorioso PX, mitico modello di Vespa che nei viaggi precedenti l'ha accompagnato in giro per il mondo.
Viaggiare e scrivere del mondo saranno ancora la sua vita, non potrebbe essere altrimenti. C'è da ultimare e mandare in stampa l'ultimo capitolo della Worldwide Odissey (dopo "Brum brum" e "Rhapsody in black"). C'è da continuare l'esplorazione della galassia cinese tornando nel pianeta Tibet e provare poi a raccontarlo in un libro, magari proprio come si è ripromesso: "(...) di tornare tra le tulou degli hakka un giorno o l'altro, e magari fermarmi lì due o tre mesi a scrivere un libro, a fumare calumet della pace e a dormire sonni tranquilli (...)"
Di certo nel suo presente oggi c'è una moglie dagli occhi a mandorla e in un futuro prossimo, nelle sue speranze, un figlio:
"E io adesso, dopo tanta inutilità o pienezza e tanti chilometri a vuoto o a pieno, sono davvero pronto per iniziare con lei uno dei più grandi viaggi che la vita abbia in serbo per chiunque, magari un altro China Tour o Worldwide Tour, e magari in automobile, questa volta, così Hermes Bettinelli, benché di pochi mesi o di pochi anni soltanto, potrà venire con noi senza avere freddo quando riposa sul sedile posteriore. (...) O magari ancora in Vespa, con Ya Pei e Hermes che di quando in quando possano venire a trovarmi (...)".
Giorgi Bettinelli
La Cina in Vespa
Casa Editrice Feltrinelli
Collana Traveller
Questo volume è reperibile nel catalogo on-line della Libreria Universitaria
In questo suo ultimo viaggio, grazie al Web e grazie ai blog, Bettinelli ha potuto comunicare con i suoi lettori e tra questi il sottoscritto. Trovarmi oggi citato tra quanti l'autore ha scelto di ringraziare alla fine de "La Cina in Vespa" è stata una sorpresa inaspettata, segno della sua attenzione e della sua sensibilità. E poco importa se il mio "nick" si perde in fondo a una pagina e mezza fitta di nomi, confuso tra quelli di illustri sconosciuti e personaggi celebri del presente e del passato (di cui nessuno, comunque, è citato a vanvera).
La Cina in "Vespa"
Indagando per Genova su un PX color amaranto
