Nella Tana del Serpente

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NELLA TANA DEL SERPENTE
Michele Navarra
Fazi Editore

(segnalazione) dalla sinossi editoriale:

"Una zona della capitale oscura e impenetrabile dove la violenza soffoca le buone intenzioni e la diversità è vista come minaccia.
Tra gli alti palazzi di Corviale, alla periferia di Roma, per molte persone la vita è grigia come il cemento che ricopre gli edifici. Elia Desideri è un piccolo commerciante che cerca di tirare avanti come può, mentre suo figlio è irretito da una delle numerose bande del quartiere, chiamato volgarmente “Serpentone”. Uomo amareggiato e scontroso, Elia si scaglia spesso contro gli immigrati che vivono intorno a lui, primi fra tutti i Bayazid, rifugiati siriani suoi vicini di casa, considerati alla stregua di nemici. Dopo diversi litigi e minacce, quando il giovane Nadir Bayazid viene ritrovato morto, Elia diventa subito il principale sospettato. Eppure, l’uomo giura di essere innocente e chiede aiuto all’avvocato Gordiani.
Sempre in giro sulla sua Vespa bianca, Alessandro Gordiani avrà il compito di convincere carabinieri e Procura ad allargare lo spettro delle indagini su un caso all’apparenza molto semplice ma che semplice non è affatto. Come se non bastasse, Gordiani sta attraversando un momento di grande incertezza nella sua via privata, che lo porterà a mettere in discussione i valori in cui crede.


Destreggiandosi fra bande criminali, procuratori inflessibili e amori mai sopiti, Gordiani si ritroverà alle prese con un caso molto più complicato del previsto, dove la verità si nasconde nelle abitudini di un quartiere difficile, colto qui in tutte le sue complessità e le sue contraddizioni.

NELLA TANA DEL SERPENTE
Michele Navarra
Fazi Editore



Il Pregiudizio della Sopravvivenza


“L'aria era calda. La Vespa partì al primo colpo. E così, il tram, che stava per stamparsi sul suo culo. Invece, per fortuna gli si stampò nelle orecchie il «Sei un grande pirla!» del tranviere. Grande Pirla con Grande Vespa, pensò...”.

Il Grande Pirla sulla Grande Vespa altri non è che Paolo Rover... pardon!, Enrico Radeschi, il giornalista/hacker partorito dalla fantasia appunto di Paolo Roversi, autore di questo libro di cui Radeschi, di fatto, è l'alter ego.

Le avventure poliziesche di Radeschi sono iniziate ormai diversi romanzi fa, quest'ultima è l'ottava uscita della serie che lo vede protagonista. Le sue investigazioni lo hanno sempre visto muoversi per le sue indagini in sella al Giallone – una vecchia Vespa del '74 pittata a bomboletta di giallo canarino – tra le strade trafficate di Milano e quelle più tranquille della Bassa Padana. Di romanzo in romanzo Roversi ha però proiettato il suo Radeschi in una dimensione sempre più internazionale che oggi lascia ben poco spazio alla sua mobilità da vespista, tanto che si può dire ci sia più “Vespa” in copertina che in tutto il resto del romanzo, l'ambientazione e il taglio delle vicende narrate ne Il Pregiudizio della Sopravvivenza non sono quelle che ci si aspetta da un romanzo dove i protagonisti sono più che mai nostrani. La narrazione si spinge sempre più sulla via tracciata dagli ultimi romanzi della saga, in cui le scene di azione si susseguono in un'escalation i cui toni sono forse un po' troppo arditi per quello che può essere considerato il più tranquillo trend malavitoso a cui, complici le fiction TV, ci ha abituato la giallistica nazionale.

Più che quelli di una classica trama gialla di pura indagine i toni di questa storia sono quelli di un action-thriller dal respiro internazionale, dove però non sono riuscito a raggiungere le vette di climax a cui altre storie di questo genere mi hanno condotto. Probabilmente è solo una questione di aspettative legate alla mia individuale sensibilità di lettore, che mi fa accettare senza batter ciglio qualsiasi irrazionalità quando mi è proposta da un autore di scuola anglosassone - tipo un Dan Brown che in Angeli e Demoni mi fa esplodere nel cielo di Piazza San Pietro un ordigno capace di aprire un buco nero – mentre invece, quando assurdità del genere mi sono proposte nel contesto di un romanzo "Made in Italy", storco il naso. La stessa cosa mi era capitata anni fa con la lettura di Io Uccido di Giorgio Faletti, bestseller made in Italy che ha scalato le classifiche dei libri più venduti in tutto il mondo, riprova evidente di quanto io sia poco ricettivo in materia. Mi auguro quindi che Roversi non se ne abbia a male, non è che gli manchi la fantasia nell'inventarsi pirotecnici sviluppi narrativi, tutt'altro, ed è forse proprio l'eccessivo susseguirsi di episodi mozzafiato a spiazzarmi e rendendo poco equilibrato, per i miei parametri, tutto l'insieme. 

Una lettura che ho trovato comunque godibile ma che non ha "lasciato il segno", se così posso dire. C'è un po' troppo di tutto. Troppa azione e troppo spettacolare - quando non fantascientifica nel suo svolgersi - per il contesto di un giallo italiano, e per non spoilerare nulla non dico di più. Di parallelo ho trovato poca creatività nel tratteggiare alcune situazioni: le bande di rapinatori mascherati non sono più una novità dai tempi di Point Break, ai tempi vederli indossare le maschere dei presidenti USA fu un'idea originale, mettere oggi sul volto di un bandito la maschera di Lady Gaga lascia un po' il tempo che trova. Protagonisti e personaggi minori del romanzo sono quelli già conosciuti negli episodi precedenti, tutti però sempre più caratterizzati su loro stessi, con il rischio concreto di cadere nello stereotipo, se non di scadere a macchiette: trovo che al vicequestore Sebastiani gioverebbe masticare qualche Toscanello di meno e il Danese sarebbe ugualmente convincente nel suo essere un malavitoso sopra le righe anche senza portarsi appresso la sua iguana immortale.

Sinossi editoriale: “I vecchi incubi di Enrico Radeschi tornano a perseguitarlo, e lo fanno colpendolo negli affetti più cari: qualche giorno prima di San Valentino la sua ragazza Andrea, a Salisburgo per una conferenza, scompare nel nulla, e lui è l’unico in grado di scoprire cosa le sia capitato. Ben presto si rende conto che quel rapimento è solo un tassello di un piano più grande che lo costringerà a una spasmodica e angosciosa corsa contro il tempo. Qualcuno nell’ombra sta tessendo abilmente i fili di una ragnatela in cui Radeschi rischia di rimanere invischiato, e la sua unica possibilità di salvezza consiste nel trasformarsi da preda in cacciatore. Per farcela avrà bisogno di tutto l’aiuto dei compagni di sempre: il vicequestore Sebastiani, brillante poliziotto col sigaro perennemente spento fra le labbra, e il Danese, delinquente dal cuore d’oro con un’iguana che vive sotto i suoi vestiti. L’ottava avventura del giornalista hacker protagonista della fortunata serie di Roversi si dipana – tesa e vibrante come una corda pronta a spezzarsi da un momento all’altro – tra Milano e l’Austria, in bilico fra traffici di droga, criminali senza scrupoli, rapine al femminile, dischi di vinile e colpi di scena scanditi dalla musica di Mozart e Bob Dylan, mentre un antico nemico riemerge dalle nebbie del passato per reclamare la sua crudele vendetta.”

La saga di Radeschi:
1 – La confraternita delle ossa
2 – Blue Tango (La marcia di Radeschi)
3 – La mano sinistra del diavolo
4 – Niente baci alla francese
5 – L’uomo della pianura
6 – Cartoline dalla fine del mondo
7 – Alle porte della notte
8 – Il pregiudizio della sopravvivenza

C'è poi un ulteriore libricino con un racconto giallo con protagonista Radeschi rivolto ai lettori più giovani:
9 – Gli agenti segreti non piangono

Il luogo dove acquistare i libri sono le librerie, meglio ancora se sono librerie indipendenti. Se proprio non potete fare a meno di acquistare i vostri libri online prendete in considerazione di non rivolgervi al Moloch che ha monopolizzato gli acquisti online: questo libro è disponibile tra i titoli a catalogo della LIBRERIA UNIVERSITARIA: acquistandone una copia attraverso i link pubblicati in questo Weblog una piccola percentuale della vostra spesa contribuirà al mantenimento di “Chilometri di Parole in Vespa”. Grazie!

Quando le Vespe avevano le ali

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QUANDO LE VESPE AVEVANO LE ALI
Amazon Kindle Selfpublishing

dalla sinossi editoriale:

Brevi ed esilaranti avventure di una gang di scapestrati quindicenni del sud Italia. Il lettore verrà catapultato negli anni '90 nel mondo di Gilberto, sempre in sella alla sua leggendaria Vesparella.

Gare mozzafiato, inseguimenti e soprattutto tanto divertimento.

Un libro per tutte le età che si legge d'un fiato.
Adrenalina, risate e tante emozioni garantite.

Edizione digitale scaricabile da questo link:

Un Balzo nella Storia

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(segnalazione) dalla sinossi editoriale:
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dal Caucaso al Vicino Oriente con la Vespa
Mario Pecorari
Nomadistas Editore

“Il desiderio di percorrere in Vespa, insieme a mia moglie Sandra, le strade che hanno segnato la storia del nostro mondo.
15.000 chilometri percorsi tra giugno e agosto 2014 attraverso Slovenia, Croazia, Serbia, Bulgaria, Turchia, Georgia e Armenia.
Un viaggio che è stato un crescendo di emozioni, di incontri con vespisti e non, persone felici di raccontare a un viaggiatore storie e aneddoti che lo rendano meno straniero.”

dello stesso autore:

Un cadavere in redazione

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“L'aria era calda. La Vespa partì al primo colpo. E così, il tram, che stava per stamparsi sul suo culo. Invece, per fortuna gli si stampò nelle orecchie il «Sei un grande pirla!» del tranviere. Grande Pirla con Grande Vespa, pensò...”.
Il Grande Pirla sulla Grande Vespa protagonista del romanzo scritto a quattro mani da Manca e Colla risponde al nome di Carlo Passi, cronista di nera del quotidiano “Il Giorno”. La Grande Vespa è ciò che gli resta dopo che mani ignote hanno distrutto dandole fuoco la sua “Rossa”, un'Alfa Romeo Giulietta Spider. La Grande Vespa invece è beige: “...se ne stava lì appoggiata al marciapiede (…). Non era un'alternativa, ora era il mezzo di locomozione. L'unico.”. È con lei che Carlo Passi si muove per le strade della Milano del 1963. Enrico Mattei – presidente dell'ENI nonché fondatore del quotidiano per cui lavora – è morto da qualche mese, vittima di un incidente aereo che definire sospetto è dire poco. Un episodio ancora oggi controverso della storia recente del nostro paese la cui ombra resta a margine della trama di questo noir. Carlo Passi si trova tra le mani un misterioso incartamento che getta una luce inquietante su quelli che in apparenza potrebbero essere catalogati come delitti di ordinaria criminalità, ma la posta in gioco sembra essere molto più alta: una trama di potere che potrebbe mettere in pericolo la stabilità nazionale della ancora giovane democrazia italiana. L'indagine con i suoi sviluppi porta il lettore a conoscere una città assai diversa dalla Milano da bere che verrà, una metropoli con le radici nelle cascine di periferia e l'anima nelle case di ringhiera. La descrizione dei luoghi è accurata, nelle pagine ambientate in redazione si respira l'aria pesante di quando fumare in ufficio era la normalità. Quando la scena si sposta in trattoria purè e mondeghili ingolosiscono il lettore.
“... la Vespa correva lungo i bastioni di Porta Volta. Sara era seduta dietro con le gambe di lato. Le braccia cingevano i fianchi di Carlo con una stretta gentile. Lui pensò che era tanto che non andava in scooter con una ragazza (…). Ora si sentiva tanto sul set di Vacanze Romane. La Sara un pochino assomigliava all'Audrey Hepburn, sottile com'era...”.
Le storia d'amore tra Carlo e Sara si intreccia a quella di violenza e potere tra uomini delle istituzioni senza scrupoli, faccendieri e doppiogiochisti. Gli ingredienti per un thriller ad alta tensione ci sono tutti, la narrazione è serrata – la vicenda si svolge e si risolve nell'arco di pochi giorni – ma ci vogliono parecchie pagine prima che la storia prenda il volo. Colpa forse dei numerosi personaggi che si affacciano in questo romanzo, sono tanti, memorizzarli e definire per ciascuno il proprio ruolo non è cosa semplice e nella prima parte del libro il rischio di perdere il filo della narrazione è concreto. Una lettura comunque godibile per la capacità dei due scrittori nel dipingere il quadro di un'epoca vista con simpatia anche da chi non l'ha vissuta, il tutto impreziosito dalla citazione di marche e prodotti ormai desueti, dall'Amaro 18 Isolabella all'impermeabile Rhodiatoce, dalle Nazionali Senza Filtro al Terital, cose di un tempo ancora ben presenti nell'immaginario collettivo di quegli anni, come anche la Vespa, la cui presenza nel romanzo, è bene specificarlo, è in dosaggio omeopatico.

Sinossi editoriale: Siamo nel 1963. I Beatles cantano Please, Please Me; in Italia le elezioni vedono uno spostamento di voti dal centro a sinistra e le trattative per formare il governo stentano. In una Milano di case di ringhiera, tram e osterie, si muove sulla sua Vespa Carlo Passi, trentenne diviso tra passione e cinismo. Lavora in un quotidiano nato da poco che sta cambiando il modo di fare giornalismo. È stato appena lasciato dalla bellissima collega Enrica Sala che lavora alla tv di Stato. Indagando sull’omicidio di due camionisti legato al traffico di petrolio, inciampano tutti e due in qualcosa di più grosso e inquietante. La Giulietta Spider di Carlo viene bruciata, qualcuno sta cercando una cartellina affidata al protagonista da un magistrato, ma la trama è destinata a infittirsi dando vita a un giallo che si svolge nell’arco di pochi giorni in mezzo a rapimenti, drammi sentimentali, confessioni dal passato e continui colpi di scena. Sullo sfondo: la morte di Enrico Mattei e le strutture parallele di una fragile democrazia. Tra storie d’amore, di servitori e traditori delle istituzioni, di faccendieri e coraggiosi idealisti, si dipana un noir avvincente che è anche un’incursione nel mondo del giornalismo nel cuore di una città che sta rinascendo e di un Paese che sta perdendo la sua innocenza.

Il luogo dove acquistare i libri sono le librerie, meglio ancora se sono librerie indipendenti. Se proprio non potete fare a meno di acquistare i vostri libri online prendete in considerazione di non rivolgervi al Moloch che ha monopolizzato gli acquisti online: sappiate che questo libro è disponibile tra i titoli a catalogo della LIBRERIA UNIVERSITARIA: acquistandone una copia attraverso i link pubblicati in questo Weblog una piccola percentuale della vostra spesa contribuirà al mantenimento di “Chilometri di Parole in Vespa”. Grazie!

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