Ci si mette una vita

Federico Russo
CI SI METTE UNA VITA
Einaudi

Federico Russo è un volto noto al pubblico più giovane per aver lavorato in televisione (MTVSKY, Rai2). Ancora più conosciuta, forse, la sua voce, per via della sua seguitissima trasmissione
quotidiana, in diretta da Radio DeeJay. È una cosa buona quando un personaggio così popolare tra i più giovani si affaccia al mondo dell’editoria - più probabile che un adolescente si prenda la briga di leggersi il libro di un disk-jockey piuttosto che il tomo di qualche mostro sacro della letteratura - ma la cosa importante è cominciare a maneggiare qualche libro, e questo “Ci si mette una vita” credo possa essere quello giusto.
Da subito ci si trova comodi in questa storia di amicizia, una trama che, già dalle prime pagine, ti accorgi di aver voglia di leggere fino in fondo. Perché di tante esperienze che si possono vivere in un’esistenza, alla fine, quello che davvero ci resta, è l’amicizia.
“(...) la voce bassa, debole, come se le corde vocali avessero subito uno sforzo a cui non erano
abituate (...). Un incidente, riguardava Carlo (...)”.
Un brusco risveglio per i quattro protagonisti di questa storia, che meglio di qualsiasi traguardo anagrafico segna per loro il passaggio dall'adolescenza all'età adulta e rimette in discussione quelle che parevano scelte di vita ormai definitive, ma che evidenziano il loro limite quando ci si trova a confrontarle con un sentimento superiore. E laddove c’è amicizia molto spesso c’è una Vespa:
“Nel piccolo giardino di casa dei miei, in un punto coperto c’era un ammasso di lenzuola vecchie. Togliendole, ritrovai la mia Vespa arancione. Ferma da chissà quanto tempo, ma sempre raggiante. (...) I suoi anni, nonostante qualche ruga piuttosto pronunciata sulla carrozzeria, se li era sempre portati bene. Una donna di una certa età insomma, ma sempre attraente, forse ancora più di prima, un po’ come Monica Vitti. Così chiamo infatti la mia Vespa nei momenti di intimità, datemi pure del matto.”
A fare da sfondo a questa vicenda Firenze, tra le città storiche monumentali di certo quella a più alto  “coefficiente vespistico”:
“Sgasai fuori dal cancello senza una meta precisa. Scesi da via Massaia, ritrovando il colore delle case che la costeggiavano, testai la salute della mia Vespa affrontando la salita di via Stibbert: se la cavava ancora egregiamente. Scalai fino alla prima mentre percorrevo via Trento, che prima sale e poi scende, come un arcobaleno, osservando alla destra il Giardino del Dragone situato fra me e la cartolina di Firenze.”
E ancora:
“Percorrendo le strette vie del centro storico, la Vespa vibrava e saltellava sopra il pavé. Mi piaceva, sarei rimasto in sella a Monica Vitti anche tutta l’estate, e non solo perché le mattonelle irregolari mi permettevano a ogni movimento di avvertire le tette sode di Anita premere contro la mia schiena”.
C’è tanta musica in questo romanzo e visti i trascorsi professionali di Federico Russo non avrebbe potuto essere diversamente. Tantissimi i brani e gli autori più o meno noti che vengono citati, ed è bello poter sfruttare la tecnologia oggi giorno disponibile e leggere queste pagine collegati al Web ascoltando, a mano a mano che le si incontrano, le canzoni che l’autore ha voluto legare al suo racconto.


Bello rendersi conto insieme ai protagonisti che, nonostante tutto, si può diventare adulti e farsi carico delle proprie responsabilità anche senza perdere di vista il ragazzo che è dentro ciascuno di noi e che ci accompagnerà, insieme ai nostri amici, per tutta la vita.
Una nota di merito per Federico Russo è l'aver saputo raccontare con la garbata leggerezza e doveroso rispetto la profondità una storia vera da lui vissuta in prima persona, senza cadere in facili pietismi.

Da leggere, perché è “meglio avere un 45 giri dei Beatles che l’intera discografia di Michael Bolton.”

L’incipit.
A pensarci bene, non credo di aver mai sognato Anita così com’è nella realtà. Intendo fisicamente. In sogno so che è lei quella davanti a me, ma la faccia è diversa. Cambia ogni volta. Può avere le sembianze dell’attrice che ho visto la sera prima al cinema o in dvd, della fornaia sotto casa, della signora della pasticceria che ogni mattina mi tiene da parte il cornetto alla crema, della cassiera del supermercato che gentilmente mi ha aspettato per chiudere la cassa, di una ballerina, un’annunciatrice o un’inviata che ho visto in tv, di Lilli Gruber, di uno squalo martello visto su National Geographic. Ma è lei, lo so.


Nota: oltre alla Vespa c'è una bella storia, c'è tanta bella musica e c'è una città bellissima a fare da scenografia. In pratica ci sono tutti gli ingredienti per far uscire questa vicenda dal bianco e nero delle pagine di carta per gli spazi in technicolor degli schermi cinematografici. Più che una speranza un augurio.


È possibile ascoltare il podcast della presentazione del libro ospitata dal Caffè Letterario "le Murate" di Firenze in data 22 novembre 2011, alla presenza dell'autore e del sindaco della città Matteo Renzi: clicca QUA.

Federico Russo
CI SI METTE UNA VITA
Einaudi

Questo libro è disponibile tra i titoli a catalogo della LIBRERIA UNIVERSITARIA

dalla "Route 66" all'Umbria... passando dalla Toscana!

Il viaggio della letteratura vespistica si arricchisce di nuovi titoli freschi di stampa che vanno ad arricchire questa rassegna.

L'AMERICA IN VESPA
La Vespa di Giorgio Serafino, restaurata dopo anni di oblio, riprende la starda... e che strada! Niente di meno che la "Route 66", una leggenda per ogni viaggiatore, percorsa da Chicago a Los Angeles in sella a una Vespa 50 battezzata appositamente "Generale Lee" (leggi tutto).


Torna in strada anche Ben Birdsall: per queste sue nuove pubblicazioni la sua Vespa (ma anche i suoi pennelli e e le sue pignatte!) prendono la strada dell'Umbria e della Valdera per guidare il lettore alla scopera di un territorio tra i più affascinanti dell'Itlia centrale (leggi tutto).

Ben Birdsall

La curiosità e il grande interesse destato dalle belle pagine di "La mia Toscana in Vespa" hanno messo nuovamente in sella Ben Birdsall, non prima però di aver caricato nel suo bagaglio colori, pennelli e batteria da cucina. Si ripete in due nuovi titoli (sempre per i tipi di Arteventbook) l'indovinata formula della sua prima avventura vespistica on the road sulle strade toscane: ogni tappa viene immortalata da un dipinto e gastronomicamente celebrata cucinando i piatti tipici della zona.

Ben Birsall
Arteventbook
(sinossi editoriale) "Libro realizzato con il patrocinio dei 15 comuni dell'Unione Valdera. Un minitour di tre giorni (volendo un weekend lungo da imitare!) attraverso i più bei comuni della Valdera; lo stile è sempre lo stesso: Ben innanzitutto è un pittore, un visitatore, un curioso della nostra terra e dei nostri sapori: ci saranno i suoi quadri, i suoi consigli sull'itinerario, le sue ricette e anche foto a colori con la sua Vespa a fare da modella."

Ben Birdsall
Arteventbook
Il volume ricalca, questa volta sulle strade dell'Umbria, la formula collaudata viaggiando in Toscana. Luoghi che meritano di essere visitati con calma, al passo lento della Vespa. Paesaggi affascinanti da fissare sulla tela. Una terra di sapori da esplorare in prima persona mettendosi ai fornelli prima di sedersi a tavola.

Tutti i libri di Ben Birsall son presenti nel catalogo online della LIBRERIA UNIVERSITARIA.

L'America in Vespa

Giorgio Serafino  L’AMERICA IN VESPA (Mursia)

In questa nostra epoca di turismo mordi e fuggi, formula all-inclusive, dove nulla è lasciato all’improvvisazione e ogni singolo giorno di viaggio è già previsto (e prevedibile!), è difficile comprendere la bellezza di attardarsi lungo la strada.
Può aiutare sintonizzarsi sulla lunghezza d’onda di Giorgio Serafino: la sua filosofia di vita e di viaggio la riassume alla perfezione in quattro righe (pag. 62):

“Voglio andare lento, anche quando potrei andare veloce, voglio essere costretto ad andare piano. Voglio poter vedere tutto, e annusare l’aria e conoscere tutti quelli che incontro.”

Una Vespa è il mezzo di trasporto ideale per andare lenti anche quando si potrebbe andare veloci. Non una Vespa nuova e potente, ma proprio quella vecchia Vespa 50 abbandonata da tempo in un angolo del cortile: prima di rimetterla a posto ha dovuto attendere il suo turno, prima c’era da metter su casa. La Vespa, un mezzo di trasporto ma anche un catalizzatore di attenzione e di simpatia, tanto improbabile quanto affascinante, soprattutto una volta dipinto di arancione e decorato come il mitico Generale Lee della serie televisiva Hazzard. Un sogno divenuto realtà, carico dei pochi bagagli di una nuova famiglia che vuole farsi strada nel mondo e nella vita partendo da Chicago alla volta di Los Angeles, muovendosi adagio lungo quel leggendario nastro di asfalto che prende il nome di “Route 66”, una strada che ha un posto speciale nell’immaginario di tutti i viaggiatori su due ruote. Perché Giorgio Serafino (e Giulia, sua moglie) non sono turisti, ma viaggiatori:

“...dopo aver percorso tanta strada so che per un po’ la mia anima avrà pace, so di aver goduto di questi posti in maniera totale, assorbendoli dentro di me. Se mi capiterà di guardare una cartina o un mappamondo, non saranno più un’incognita; ogni volta che ci passerò sopra con il dito tornerò qui, gli odori e il vento torneranno nella mia mente.”

Ed ecco, come già accaduto in tante altre pagine scritte da vespisti in viaggio (Giorgio Bettinelli in primis), una nazione, osservata da quel punto di vista privilegiato che è il sellino di una Vespa, si mostra diversa da quello che ti aspetteresti, spesso migliore. L’America in Vespa di Giorgio e Giulia non fa eccezione, e il popolo americano incontrato lungo la via lascia sconcertati per la disinteressata generosità nei loro confronti:

“Siamo davanti a un motel, appena usciti dall’ufficio e un uomo si avvicina:
‘Da dove venite?’
‘Italia’
‘E qui in America?’
‘Siamo partiti da Chicago e andiamo a Los Angeles’
‘Con questa?’
‘Eh, si!’
(...) Poi tira fuori una banconota da venti dollari accompagnata da un ‘Wellcome to America! Voglio poter contribuire a questo sogno!’
(...) Li infila sotto la sella e se ne va!”

Da leggere, perchè un viaggio, qualunque viaggio, in qualche maniera ti cambia la vita, e Giorgio Serafino ce lo conferma:

“Mentre osservo ipnotizzato questo cielo magnifico, penso alla mia vita, che non sarà più come prima”.

L’incipit.
Tamburi. Eco di tamburi. Battono a ritmo costante, ipnotico. Ma nessuno sta suonando, sono solo
nella mia mente. Eppure io li sento, chiari. E’ bellissimo e una pace mi avvolge. Non so perché, ma quel ritmo è una conferma: stiamo andando nella direzione giusta.

Nota: un piccolo neo di questa pubblicazione è la mancanza di una mappa su cui seguire le tappe in
cui si è sviluppato il viaggio del “Generale Lee”.

Luglio 2017 - Giorgio Serafino presenta una nuova edizione autopubblicata del suo libro di maggior successo, una originale versione interamente scritta a mano da leggere direttamente dalla calligrafia del suo autore, impreziosita dai suoi disegni.

L'America in Vespa "sotto la pelle della Route 66", maggiori dettagli a questo link.

Giorgio Serafino
L’AMERICA IN VESPA
Mursia

Questo libro è disponibile online tra i titoli a catalogo della LIBRERIA UNIVERSITARIA

Novità vespistica in libreria!

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Uscirà nei prossimi giorni per i tipi delle edizioni Mursia il racconto on the road "L'America in Vespa", scritto da Giorgio Serafino dopo aver viaggiato in compagnia di sua moglie Giuliana attraverso gli States, lungo la mitica Route 66, in sella alla sua Vespa 50 che per l'occasione è stata riverniciata con i colori confederati e battezzata "Generale Lee". Il volume sarà presto in commercio ma sin da ora è possibile prenotare una copia a questo link.
Sarà presto online anche la recensione a cura di "Chilometri di Parole in Vespa"... keep in touch!

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