Il cielo sopra Varramista

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SEGNALAZIONE (dalla sinossi editoriale):

Non è un libro sulla Vespa, di quelli classici, dove si alternano testi e foto in uno spesso noioso ripetersi di dati tecnici e notizie di vario genere. “Il cielo sopra Varramista” penetra con delicatezza nell’essenza del fenomeno Piaggio attraverso citazioni, testimonianze, ricordi personali: non è una storia di fatti, è una storia che nasce attraverso i fatti interni alla fabbrica e alla vita di operai e impiegati partendo da Enrico Piaggio e Corradino D’Ascanio per arrivare ai giorni nostri passando per il purtroppo breve periodo guidato da Giovanni Alberto Agnelli.


La Piaggio e la Vespa hanno messo Pontedera e la Valdera sulla cartina geografica del mondo: un risultato ottenuto grazie alla lungimiranza, al lavoro visibile e a quello oscuro, alla perseveranza, alla consapevolezza di possedere tutte le carte in regola per guadagnarsi un posto di rilievo nell’industria e nella società. Lando Testi e Giuseppe Cecconi, gli autori di questo volo d’angelo, contemplano l’azzurro che bacia la storica tenuta e continuano a sognare un cielo terso, pulito, luminoso.

Lando Testa
Giuseppe Cecconi
CLD Libri

L'eleganza del Killer

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SEGNALAZIONE (dalla sinossi editoriale):

L’omicidio del titolare di un locale alla moda nella zona della movida di corso Como è il primo di una serie di delitti che insanguineranno Milano: a indagare saranno chiamati il giornalista hacker Enrico Radeschi, in sella alla sua inseparabile Vespa gialla, e il vicequestore Loris Sebastiani, il brillante capo della squadra Mobile dal sigaro perennemente spento fra le labbra. Radeschi si farà anche coinvolgere dal Danese – il suo amico greco con l’animo da bandito e il cuore buono che porta sempre con sé un’iguana nascosta sotto i vestiti – in una pericolosa missione al servizio della mafia russa, per ripagare un vecchio debito che richiederà a entrambi di spingersi dove non avrebbero mai osato. Una storia dal ritmo incalzante che si svolge in un febbraio milanese dalle temperature polari fra partite di droga, fiumi di vodka, gioco d’azzardo, sparatorie per il controllo del narcotraffico e una sequenza di misteriosi omicidi compiuti con perizia e professionalità da un inafferrabile sicario che prima uccide e poi svanisce nel nulla per nascondersi nel cuore nero della metropoli. Unico indizio in mano agli inquirenti: il killer quando spara alle sue vittime è sempre vestito in maniera impeccabile. Basterà per catturarlo?

Paolo Roversi
Marsilio

Altri Vespa-libri di Paolo Roversi:




Ancora in Vespa da Milano a Tokyo

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ANCORA IN VESPA DA MILANO A TOKYO
Agenzia NFC Edizioni

11 luglio 1964Roberto Patrignani, giornalista e pilota motociclista, parte da Milano in  sella alla sua Vespa alla volta di Tokyo, dove si svolgerà la XVIII edizione dei Giochi Olimpici. Ha con sé un trofeo che vuole essere il testimone di un'ideale staffetta tra il Giappone e l'Italia, dove si è tenuta la precedente edizione dei Giochi, quelli di Roma del 1960. Un viaggio avventuroso che Patrignani racconterà in un libro, “In Vespa da Milano a Tokyo”, diventato un classico della narrativa vespistica di viaggio.

13 giugno 2021Fabio Cofferati, autista di autobus in un istituto statale nonché estroverso vespista di lungo corso, parte a sua volta da Milano in sella ad una Vespa per far rotta verso il Giappone con l'intento di ripetere l'impresa compiuta cinquantasette anni prima da Roberto Patrignani. Anche lui ha un trofeo, lo vuole portare a Tokyo, dove nel 2020 si sarebbe dovuta svolgere la XXXII edizione dei Giochi Olimpici, rinviati al 2021 a causa della pandemia. Anche il suo sarà un viaggio memorabile, tanto avventuroso quanto complicato, di cui Cofferati ha scritto in un libro. L'uscita è prevista per febbraio 2022 e il titolo non poteva essere altro che: Ancora in Vespa da Milano a Tokyo.

Se volessi usare una sola parola per descrivere questo volume sceglierei senza alcun dubbio l'aggettivo genuino. Dal vocabolario: “genuino – agg. sing. masc. – si dice di qualche cosa di non alterato, non sofisticato, quindi vero, autentico, naturale (…) schietto, spontaneo (...) talora con riferimento a persona - es: è un ragazzo veramente genuino...”. Trovo sia il termine più appropriato per descrivere queste pagine, il loro autore e il viaggio che raccontano. Per dirla con la definizione del vocabolario Fabio Cofferati è un ragazzo veramente genuino, mentre invece non si può dire altrettanto di Mugen, la sua Vespa. Scrive Fabio:

Mugen in giapponese significa 'infinito' o 'senza limiti'. Ed è così che ho deciso di chiamare la mia Vespa...".

L'esigenza di poter contare su un veicolo affidabile lo obbliga infatti a sacrificarne la genuinità al fine di garantirsi le migliori opportunità di successo. Parecchie pagine nella parte iniziale del volume sono dedicate proprio agli aspetti tecnici, di come è stata prima cercata e finalmente trovata la Vespa migliore tra quante disponibili di quello specifico modello (una 150 VBB con ruote da 8”), di come è stata studiata e realizzata l'elaborazione del suo motore, che è andata di pari passo con specifici interventi per irrobustirne la scocca ed aumentarne l'autonomia e la capacità di carico. La descrizione dei lavori eseguiti è dotta e ben documentata e farà la gioia dei lettori curiosi di questi aspetti meno romantici, ma sostanziali nel racconto della genesi di un'impresa di questo genere. Molto interessante anche poter conoscere tutta la mole di burocrazia nella quale si imbatte chi si avventura in un viaggio overland che porta a varcare via terra diversi punti di frontiera. Pratiche farraginose già in tempi normali che in un periodo cupo come quello della pandemia rischiano di trasformarsi in ostacoli insormontabili... o quasi!

Con l'approssimarsi del giorno della partenza il racconto da tecnico si fa aperto e personale, l'autore apre il suo cuore e racconta le sue motivazioni, cosa lo ha spinto a mettersi in discussione con questo viaggio, senza  nascondere i dubbi e le incertezze che hanno accompagnato la sua scelta. Perché Fabio, prima ancora di essere un appassionato vespista giramondo è una persona normale, è un marito padre di due bambini ancora piccoli. Coniugare la sua quotidianità con le sue ambizioni non sarà cosa semplice, ad aiutarlo a realizzare il suo sogno l'appoggio incondizionato della sua famiglia e il sostegno a distanza di tanti che grazie ai Social si sono appassionati a questa sua avventura ancora prima della partenza. Alcune pagine del libro riportano questi passaggi di supporto virtuale e arricchiscono il racconto dei sentimenti di quanti hanno seguito questo viaggio dal monitor di un computer o dal display di uno smartphone.


Più la strada procede più la narrazione si fa emozionale e sentita. Quando l'Europa è ormai alle spalle e Fabio e la sua Vespa si spostano attraverso panorami sempre più asiatici la lettura prende letteralmente il volo. Se fino a questo punto il racconto del viaggio ha avuto un taglio che si può definire giornalistico a prevalere è ora quello narrativo. La scrittura, che nella prima parte del libro ricorda un po' quella asciutta ed essenziale di Patrignani, evolve in uno stile coinvolgente e si fa quasi bettinelliana. La genuinità di Fabio si riflette nel suo scrivere un po' ruspante che rispecchia in pieno il suo carattere e il suo modo di essere e risulta divertente per il lettore.
Questo viaggio partito per essere un'impresa in solitaria vede Fabio trovare lungo la strada due compagni d'avventura – Guido e Mimmo - che saranno al suo fianco per buona parte del lungo cammino. Un incontro che si rivelerà fondamentale per riuscire a districarsi dai soffocanti tentacoli della burocrazia sovietica e per trovare un tetto sotto al quale dormire la sera, ma soprattutto per sapere cosa si ci sarà nel suo piatto la sera, al momento di mangiare.


Ritagliarsi il tempo per vivere il proprio sogno dalla quotidianità della famiglia e del lavoro e voler celebrare un grande viaggiatore ripercorrendone la strada sarebbero già motivazioni sufficienti a fare di questo libro qualcosa di speciale, a renderlo ancora più importante la generosità di Fabio, che ha voluto che la visibilità di questa sua impresa non fosse fine a se stessa. Una parte di quelli che saranno i proventi della vendita del volume sarà infatti destinata alla Fondazione ISAL per la lotta al dolore cronico.

clicca la foto per l'intervista
Ancora in Vespa da Milano a Tokyo si apre con la prefazione curata da Roberto Leardi, Presidente del Vespa Club d'Italia, a cui seguono due toccanti pagine con le quali Giovanna Galli Patrignani, vedova di Roberto scomparso nel 2008, una testimonianza di affetto e attenzione nei confronti di Fabio e per la sua determinazione: “... ricordai la prima telefonata: non avevo creduto nella sua testardaggine e ora provavo incredulità, preoccupazione, emozione, e mentre la Vespa gemella caricata come un mulo, diventava sempre più piccola per poi sparire dietro l’angolo, sperai che Roberto lo proteggesse e lo facesse tornare sereno e arricchito dalla sua tanto desiderata esperienza”.


Il Trofeo destinato al Giappone.


Lula Star Panamericana

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“... decisi di noleggiare uno scooter e mi lanciai all'esplorazione di quella sperduta zona dell'arcipelago indonesiano. Laggiù, in quel luogo lontano dal mondo, si concretizzò la decisione di realizzare un lungo viaggio in Vespa, senza alcun tipo di programmazione o qualsivoglia assistenza esterna, semplicemente un punto di partenza e una direzione. Un sogno nel cassetto che maturava nella mia testa da tempo, alimentato dalle letture di Giorgio Bettinelli...”.

A fare da cornice ai preliminari della partenza c'è una New York sconvolta dal passaggio dell'uragano Sandy, e credo che nemmeno lo sceneggiatore più fantasioso avrebbe potuto immaginare uno start più d'effetto. Una situazione d'emergenza che allunga i tempi per lo sdoganamento dello scooter, spedito via mare dall'Italia. L'impazienza di mettersi in viaggio si trascina sofferta, lunghe giornate d'attesa accampato al terminal dell'aeroporto fanno sì che la partenza sia quasi una fuga per lasciarsi tutto quel delirio alle spalle. Una fuga veloce, forse anche troppo narrativamente parlando, perché nel volgere di una quindicina di pagine ecco che New Jersey, Pennsylvania, West Virginia, Ohio, Kentucky, Tennessee, Mississipi, Louisiana e Texas – in pratica la traversata degli Stati Uniti da est a ovest - sono già alle spalle.

Chi viaggia lo sa, nulla è in grado di far percepire il senso del procedere di un cammino quanto passare oltre la sbarra di una dogana, ed è alla frontiera con il Messico, primo border affrontato in sella di questo viaggio, che in qualche modo si rompe l'incantesimo, come se le prime migliaia di chilometri americani fossero stati più che altro una sorta di rodaggio per arrivare a sbarazzarsi della superficialità di quel macinare la strada il più velocemente possibile e sintonizzarsi finalmente sulla lunghezza d'onda che merita un viaggio di questo genere. Il cambio di passo è netto, si percepisce chiaramente come l'autore una volta in Messico abbia iniziato a vivere appieno questa sua esperienza. Allo stesso modo il racconto, che all'inizio aveva un taglio freddo, quasi da cronaca giornalistica, si fa via via sempre più sentito e interessante. Un crescendo che si sviluppa nelle pagine che narrano il passaggio attraverso gli Stati del Centro America per sbocciare con un racconto davvero compiuto quando le ruote di Lula cominciano a rotolare ancora più a sud, sulle strade della Colombia e dell'Ecuador. Imprevisti e contrattempi insieme a tante piccole curiosità colorano il racconto di quelle vivaci pennellate che un po' mancano nelle prima parte del libro, con le pagine che si arricchiscono di tutti quei dettagli che fanno la differenza tra la puntuale cronaca di uno spostamento e il racconto coinvolgente di un viaggio sulla strada.


“Varco il confine ecuadoregno di prima mattina e come d'abitudine compio il rito della prima colazione nel nuovo stato che sto per attraversare. Stempero la tensione accumulata in frontiera, prendo dimestichezza con la nuova moneta. Una cinquantina di metri oltre il valico, parcheggio Lula di fronte a un piccolo chiosco e mi siedo a un tavolino esterno. Rilassato e forte del timbro appena ottenuto sul passaporto osservo il continuo scambio di persone tra i due paesi e cerco di immaginare le loro vite. (…) Ordino una cioccolata calda e scopro una delle prime stranezze dell'Ecuador: qui usa servirla abbinata a un pezzo di formaggio messo a galleggiare sulla superficie. Una variante alla panna...”.

Più il viaggio si spinge verso sud più la narrazione si fa sentita, al punto che quando le pagine portano il lettore in Perù l'autore infrange quello che era un suo intendimento dichiarato nelle prime pagine, ovvero “... tralasciare volutamente di riportare le inevitabili elucubrazioni mentali presenti nel diario di bordo originale, troppo tipiche di una mente adulta e adulterata...”, e da spazio a brevi corsivi che consentono di conoscere un po' anche la sua anima di viaggiatore e non solo quella di questo suo viaggio.
Un taglio di capelli a La Paz può sembrare un episodio banale nell'economia di un racconto di un viaggio ma si merita tutta la mezza pagina abbondante in cui viene narrato perché diventa lo spunto per raccontare di un altro taglio di capelli, in Indonesia, a ricordare che Franco Ballatore non è certo un viaggiatore estemporaneo, ed è bello pensare che questo suo Lula Star Panamericana sia solo il primo a cui ne seguiranno altri per conoscere altri pezzi di mondo visti coi suoi occhi.

“... non sono più quell'adolescente sognatore, ho superato le quaranta stagioni, e di molto, ma se lo credi davvero i sogni prima o poi si materializzano, è solo questione di tempo, non di età”.

LULA STAR PANAMERICANA
Franco Ballatore
Neos Edizioni

Il luogo dove acquistare i libri sono le librerie, meglio ancora se sono librerie indipendenti. Se proprio non potete fare a meno di acquistare i vostri libri online prendete in considerazione di non rivolgervi al Moloch che ha monopolizzato gli acquisti online: questo libro è disponibile tra i titoli a catalogo della LIBRERIA UNIVERSITARIA: acquistandone una copia attraverso QUESTO LINK una piccola percentuale della vostra spesa contribuirà al mantenimento di “Chilometri di Parole in Vespa”. Grazie!

Ancora in Vespa da Milano a Tokyo

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dalla pagina Facebook di Fabio Cofferati:

"UNA PROMESSA E' UNA PROMESSA
Avevo preannunciato l'uscita del libro sul mio viaggio prima di Natale. Ho fatto le corse e lavorato a testa bassa per consegnare il manoscritto a fine novembre, ma purtroppo l'editore è pieno di lavoro e  potrà iniziare le consegne nei primi giorni di febbraio 2022.
Da oggi però è possibile prenotarlo con un piccolo sconto, spedizione compresa. Lo sconto aumenta per acquisti multipli. Fatevi o fate un regalo di Natale: una parte dei proventi andranno alla fondazione ISAL che si batte contro il dolore cronico".


A curare la pubblicazione di questo libro sono le Edizioni NFC, "...un'agenzia di promozione editoriale e una casa editrice fondata a Rimini nel 2010. Progettia identità aziendali, cataloghi d’arte, siti web, campagne online e offline, cura la comunicazione di eventi e la promozione di editoria di qualità su tutto il territorio nazionale, affiancata dalla produzione editoriale di saggistica divulgativa e cronache del contemporaneo...".
Parte del ricavato della vendita di questo libro andrà all'Associazione ISAL "...nata nel 1993 come Istituto di Formazione e Ricerca in Scienze Algologiche, con lo scopo di promuovere la formazione medica e la ricerca sul tema del dolore cronico. Grazie ai suoi corsi, ISAL è stata la prima scuola in Italia e una delle prime in Europa dedita alla formazione post-laurea per lo studio del dolore cronico...".



E' possibile pre-ordinare il libro da QUESTO LINK - Clicca QUI
 



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