Bastogne

Baldini Castoldi Dalai

Bastogne” (1996) è stato il secondo volume dato alle stampe da Enrico Brizzi, scrittore bolognese. Era balzato in vetta alle classifiche due anni prima con il suo romanzo d’esordio “Jack Frusciante è uscito dal gruppo”.
“Bastogne” è un noir che trasuda Vespa fin dalla prima pagina. Un romanzo duro e violento, in apparenza mal si concilia con la comune idea che si ha della Vespa e dei vespisti. A fare da sfondo a questa vicenda ambientata negli anni ‘80 le strade di Nizza e dintorni, dove i protagonisti hanno buon gioco per sfuggire e nascondersi dopo aver dato il peggio di loro. Fin da quando, adolescenti votati alla tossicodipendenza, fanno dello spaccio la loro fonte di sostentamento. E poi rapine, stupri, omicidi, in un’escalation che è una discesa negli inferi dell’autodistruzione. Protagonista della storia è Ermanno Claypool:
“Sono uscito in Vespa senza una meta precisa. Ho comprato da un tale una sella biposto a pelle di dalmata, così ci si sta in due, comodi e maragli, sulla mia special verde inglese, brava a schiodare a pieni giri lungo tutte le preferenziali della città sotto gli occhi orzajuoli delle guardie municipali.”
Questa Vespa sarà sua compagna e complice per tutto il romanzo, come suoi complici sono Raimundo, Dietrich e Cousin Jerry, il cugino. Una vicenda dall’epilogo amaro, così come amara è un po’ tutta questa storia. Ma è bello leggere che proprio da una Vespa nasce la speranza di ritrovare un’esistenza più matura e consapevole.
“Il cliente è lei, dice il meccanico. Scuote la testa, dice: Comunque se è proprio una questione affettiva... e finalmente si decide ad affrontare il groviglio di biciclette e ferraglia che tengono il vecchio special prigioniero. C’è giusto il tempo di fumare una meravigliosa, e poi la Vespa color verde immatricolata nell’80, spinta a mano dal meccanico, è già pronta a lato del marciapiede. Intanto le pago questa dice Ermanno. E poi vorrei dare un’occhiata ai vecchi pezzi di ricambio...”

Da leggere, perchè andare in Vespa non è sempre e solo avere le ali sotto ai piedi.

L’incipit.
“Un giovedì dell’aprile 1984. Pomeriggio. Parcheggiamo le vespe con frenata sghemba giusto sotto casa della sbarba Occhi-blu. Chiudono la catena, così, per sicurezza. Può sempre esserci qualche malintenzionato che scorrazza nei paraggi, anche qui nei quartieri dei ray-ban a goccia, delle televisioni a colori e delle altissime fedeltà superstereo. Ermanno guarda con ammirazione bambinesca Cousin Jerry, sorta di monumento vivente alla vita dispari, ne imita i movimenti.”

Enrico Brizzi

Questo volume è disponibile nel catalogo online della LIBRERIA UNIVERITARIA

Al mare in Vespa

AL MARE IN VESPA
Marco Giovannelli
self publishing by ilmiolibro

Vuoi per le ridotte dimensioni del volume, vuoi per il titolo maliziosamente vespistico, può essere facile farsi ingannare dalle apparenze e prendere sottogamba questo “libretto”, sicuri di inciampare in una cronaca vacanziera sotto il segno della Vespa. Nulla di più sbagliato. Al lettore più attento non sarà sfuggito un dettaglio della copertina dove si legge della prefazione curata da Concita De Gregorio, all’epoca di questo viaggio direttore de “l’Unità”. Fu infatti con la sua benedizione (se così vogliamo dire... “Non ce la fai, muori.”, le sue testuali parole) che Marco Giovannelli, dopo averle confidato della sua idea di ripercorre in Vespa il viaggio compiuto venticinque anni prima da Michele Serra (il periplo della costa italiana, da Ventimiglia a Trieste, a bordo di una Fiat Panda narrato nel libro “Tutti al mare”), si decise a realizzare questo suo sogno troppo a lungo rinviato:
“L’idea è nata tanti anni fa, complici Nanni Moretti e Michele Serra. A loro si sarebbero poi aggiunte le imprese mitiche in Vespa, raccontate in quattro bei libri, di Giorgio Bettinelli.”.
Il banale diario di un viaggio turistico non avrebbe avuto l’attenzione giornaliera di un quotidiano a diffusione nazionale come l’Unità (oltre a quella di diversi altri media di informazione quali La Prealpina, VareseNews e Radio NumberOne). L’intento di Marco Giovannelli è stato quello di vedere con i suoi occhi cosa era cambiato - e come - nel nostro Paese in un quarto di secolo. Un percorso attraverso i luoghi ma soprattutto tra la gente:
“Pescatori, imprenditori, maestre, cuochi, operai, ex calciatori, scrittori, giornalisti, assistenti sociali, impiegati, albergatori, artisti, professori, bibliotecarie, gestori di locali, amministratori, politici e dimenticherò qualcos’altro ancora. Sono stati loro i protagonisti del mio viaggio in Vespa per tutto il mese di agosto, in giro per le coste italiane, da Ventimiglia a Trieste.”

Il tutto osservato da quel particolare punto di vista privilegiato che è il sellino di una Vespa.

Di tante persone e personaggi incontrati da Marco Giovannelli voglio citarne uno su tutti, Angelo Vassallo, il sindaco-pescatore di Acciaroli, la cui testimonianza in queste pagine è diventata, suo malgrado, il suo testamento, ucciso in un agguato pochi giorni dopo la conclusione di questo viaggio:
“Ciao Angelo, solo Hemingway avrebbe potuto raccontare il Tuo amore per la Tua gente, la Tua passione per la Tua terra. Il mare del Cilento sia sempre spumeggiante per il tuo sorriso”.

Da leggere, perché leggere di un giro d’Italia è un buon punto di partenza per pensare al giro del mondo.

L’incipit.
Le cozze, un buon filo conduttore del viaggio. Certo, da evitare con cura quelle tossiche di Porto Marghera, ma in ogni caso questo mollusco campeggia e trionfa sulle tavole di tutte le località marine. Con la partenza fissata da Ventimiglia come farsi scappare una chiacchierata con quello che è considerato, a furor di popolo, il “re delle cozze”.

AL MARE IN VESPA
Marco Giovannelli
self publishing by ilmiolibro

Nota: il mio ruolo di recensore in chiave vespistica mi impone una riflessione... come è possibile, mi domando, mettersi in testa di realizzare e portare a termine un Viaggio in Vespa (“V” maiuscole!) di quasi cinquemila chilometri, scriverne la cronaca giorno per giorno per un mese intero, per non trovare poi in tutto il libro nemmeno un paio di righe di attenzione per la Vespa? La scelta di questo mezzo non è stata ne logica ne casuale ma emozionale, possibile che nessuno di questi chilometri in Vespa abbia suscitato un’emozione degna di essere riportata?

Ceylon, India, Oriente misterioso ed Africa esplorati col mio scooter

CEYLON, INDIA, ORIENTE MISTERIOSO ED AFRICA ESPLORATI COL MIO SCOOTER
Cesare Battaglini
Edizioni Cobra (Ristampa anastatica)

Questo di Cesare Battaglini non è un romanzo di genere ma è un vero e proprio diario di viaggio.

Asciutto e fedele, compilato con la costanza e l’assidua dedizione di un capitano di vascello che ha precisi obblighi nei riguardi del suo diario di bordo. Poche righe quotidiane - fatta salva qualche rara eccezione - dal 4 giugno del 1954, giorno della partenza dalla sua Bologna, fino al rientro in Italia, a Trieste, sei mesi più avanti, al 31 dicembre. In mezzo una lunga avventura in sella alla sua Lambretta efficacemente riassunta nel titolo di questo libro “Ceylon, India, Oriente misterioso ed Africa esplorati col mio scooter”. Come un viandante d’altri tempi Battaglini si mette in gioco con le sue sole forze e la durezza della prova gli offre la prospettiva migliore per uno sguardo sul mondo che non potrebbe essere più consapevole.
“In questo sterminato deserto sassoso i giorni sono tutti uguali ed io ormai non li conto più. Che cosa assurda è il tempo e come lo sciupa l’umanità!”
Mentre si allontana in sella alla sua Lambretta il suo viaggiare umile lo pone sullo stesso livello dei popoli che incontra, e la descrizione puntuale delle sue vicissitudini si arricchisce di riflessioni attente, rispettose delle genti ma non prive di senso critico.
Un volume prezioso e raro, esaurito e introvabile da anni, di cui si ha traccia solo di poche copie. Il ritrovamento di una di queste, custodita presso la biblioteca comunale di Monghidoro (Bo), ha consentito la realizzazione della ristampa di una tiratura limitata di copie anastatiche a cura del Lambretta Club Emilia Romagna che ringrazio della fattiva collaborazione nel rendermi disponibile una copia per la redazione di questa pagina.

Cesare Battaglini è oggi Presidente Onorarario del Lambretta Club Emilia Romagna.

L’incipit.
“Sogno ad occhi aperti popoli strani, foreste inesplorate, monti selvaggi, deserti sconfinati e mille altre cose che non esistono solo nella mia fantasia ma che sono realtà di questa terra; ciò che mi tormenta è sapere che, pur esistendo queste cose, forse non le potrò mai vedere con i miei occhi...”

Cesare Battaglini
Ceylon, India, Oriente misterioso ed Africa esplorati col mio scooter.
Edizioni Cobra (Mi)

Bacci Pagano cerca giustizia

BACCI PAGANO CERCA GIUSTIZIA
Bruno Morchio
Fratelli Frilli Editori

A pochi mesi dall’uscita del suo ultimo romanzo Colpi di coda, Bruno Morchio torna in libreria con una raccolta di racconti che hanno per protagonista l’investigatore privato dal passato turbolento, che non porta le mutande e (ogni tanto) si sposta in sella al suo PX rosso amaranto per le strade della Città della Lanterna: Bacci Pagano. Un ritorno che non poteva passare inosservato a questo spazio dedicato alla letteratura vespistica, per tanti buoni motivi. Purtroppo anche in quest’ultima pubblicazione Morchio, da buon genovese, è estremamente parsimonioso - se non proprio tirchio! vedi pag. 69 - nel dedicare qualche riga al PX (al posto del quale, quando la necessità è quella di avere quattro ruote, ricorre a un altro mito della locomozione, il caro vecchio maggiolino Volkswagen).
Piacevole sorpresa per Chilometri di Parole in Vespa scoprire che per questa raccolta (composta da un racconto lungo e altri quattro più brevi) Morchio abbia scelto di tornare all’editore che per primo diede alle stampe le avventure del suo personaggio, i Fratelli Frilli, editori in Genova dagli inizi del nuovo millennio il cui logo “FeF” è graficamente legato dalla stessa “e” del logo Vespa.
Bello anche ritrovare a far bella mostra di se in copertina il PX di Bacci. Il racconto principale “Un ibrido d’uomo” è un gioiello della narrativa di Morchio, con una storia genovese dai personaggi ben tratteggiati, soprattutto dal punto di vista psicologico: non è facile staccarsi da queste pagine una volta che si inizia la lettura e ci si proietta nella storia.

L’incipit.
"Le gallerie, che il treno infilava una dopo l’atra, annunciavano che Genova era ormai vicina. Di lì a poco avrebbe rivisto il mare. Superata l’ultima stazione dell’Appennino, man mano che i minuti trascorrevano, un’emozione strana, misto di ansia e frenesia, si impadroniva di lui. Non si trattava di una sensazione piacevole, ma il fatto di avvertirla lo caricava di speranza. Se non altro, dopo tanto tempo, provava finalmente qualcosa.”

Bruno Morchio
Bacci Pagano cerca giustizia
Fratelli Frill Editori

Anche questo volume è reperibile nel catalogo online della LIBRERIA UNIVERSITARIA

le postcard di KmPV...

...ovvero qualche centimetro di letteratura vespistica offerta da Chilometri di parole in Vespa (per vedere le postcard ingrandite è sufficiente cliccarci sopra)


























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