Lambretta: un tris letterario.

Un tris letterario dove la Lambretta è protagonista, così, giusto per ingannare l'attesa di pubblicazioni Vespa-letterarie prossime venture. Tre libri che vale davvero la pena leggere e che devono trovare spazio nello scaffale di un vero topo di biblioteca... vespistica!

 Roberta Torre
IL COLORE É UNA VARIABILE DELL'INFINITO
Baldini & Castoldi

Se tra gli appassionati della Vespa è ormai risaputo che il suo inventore fu il geniale Corradino D'Ascanio, non si può dire altrettanto per la sua storica rivale, la Lambretta... (leggi tutto)

 Giuseppe Busti
I DIARI DELLA LAMBRETTA
Fabrizio Fabbri Editore

Se essere vespisti è una passione, essere lambrettisti è un atto di fede. Questo è quello che ho pensato mentre leggevo le pagine di Giuseppe Busti... (leggi tutto)



Pio Antonio Caso
IL VIAGGIO IN LAMBRETTA DI ETTORE INGRAVALLO
Maestro elementare visionario e comunista dissidente.
BookSprint Edizioni

Un titolo impegnativo che sicuramente incuriosisce il potenziale lettore di questo racconto, il quale farà bene a togliersi lo sfizio di leggere queste pagine... (leggi tutto)

Il colore è una variabile dell'infinito



Roberta Torre
IL COLORE É UNA VARIABILE DELL'INFINITO
Baldini & Castoldi

Se tra gli appassionati della Vespa è ormai risaputo che il suo inventore fu il geniale Corradino D'Ascanio (su input di Enrico Piaggio), non si può dire altrettanto per la sua storica rivale, la Lambretta. In tanti sanno genericamente che venne prodotta dalla Innocenti di Lambrate, quartiere milanese da cui ne derivò il nome, senza però conoscere il nome dell'ingegnere che ne fu il padre (su input, in questo caso, del patron Ferdinando Innocenti).
Quella dell'ingegner Pierluigi Torre è quindi una storia che andava raccontata e dopo la lettura di queste pagine mi sento di poter dire che nessuno avrebbe potuto e saputo farlo meglio di quanto ha fatto Roberta Torre, sua nipote. A lei va attribuito un doppio merito: aver dato il dovuto lustro al nome di suo nonno, ma soprattutto esserci riuscita velando tutto il racconto di amore e poesia. É così che la biografia di un ingegnere diventa un romanzo e la storia della sua vita una fiaba.


Ci sono i momenti di gloria del Pierluigi Torre giovane ingegnere aeronautico e aviatore transoceanico, membro della pattuglia degli "Atlantici" capitanati da Italo Balbo, che nel 1933, da Roma  New York, compirono un'impresa rimasta famosa nella storia dell'aviazione.
Ci sono i momenti del successo a due ruote: la Lambretta perde l'attimo e si fa bruciare dalla Vespa il primato del debutto sul mercato...
"Il 15 aprile del 1946 al salone del ciclo e motociclo di Milano venne presentato il primo modello della Vespa: eravamo stati preceduti e io lo venni a sapere dal dottor Innocenti che mi chiamò nel suo ufficio.
«A forza di cercare la perfezione ecco quello che si ottiene. Ci hanno fregato sul tempo!»".
Ma nel giro di poco tempo riesce a colmare il gap e anche ad aggiudicarsi il record assoluto di velocità per uno scooter.
"Lo vidi arrivare velocissimo, ci passò accanto, e solo il vento ci fece percepire il suo passaggio, era così veloce che in un attimo scomparve di nuovo verso l'orizzonte. Quella mattina dalle 5 alle 8 infilammo tutti i record possibili e immaginabili. Alfieri aveva toccato i 202 chilometri orari, record che la Piaggio non riuscì mai a eguagliare. Eravamo noi i padroni della velocità.".
Poi ci sono i momenti della magia e dell'amore, con l'ingegner Torre che mette le sue conoscenze ingegneristiche al servizio della botanica per mantenere una promessa fatta alla sua amata consorte. Riesce così a dare corpo a quello che tanti consideravano una chimera irrealizzabile:
«Ma no Piero non è possibile, le rose sono solo rosse o rosa o tutt'al più bianche.»
«No... questo colore è il risultato di una formula che la natura ha applicato a questa rosa... ricavando la formula e agendo su di essa, innestandola con altre rose e dosandone l'intensità del colore, si potrebbero ottenere rose di un colore diverso dal solito, per esempio blu...»
Una rosa di colore blu che sarà battezzata proprio col nome della moglie.
La storia si chiude con i momenti amari degli ultimi anni, quando il suo cervello finisce per presentargli il conto di una vita dedicata alla ricerca e all'innovazione, per il puro amore del suo lavoro, senza curarsi delle critiche e del contesto socio politico che gli stava intorno.
"É una sorte che capita alla maggior parte degli scienziati, uomini che hanno una disfunzione del cervello che li fa essere fra quelli che molti chiamano geni".

Da questo racconto è stata tratto un varietà teatrale musicale nel quale, ad interpretare il ruolo dell'ingegner Pierluigi Torre, è stato l'attore Paolo Rossi.


Roberta Torre
IL COLORE É UNA VARIABILE DELL'INFINITO
Baldini & Castoldi

Questo libro è disponibile tra i titoli a catalogo della LIBRERIA UNIVERSITARIA: acquistandone una copia attraverso i link pubblicati in questo Weblog una piccola percentuale della vostra spesa contribuirà al mantenimento di “Chilometri di Parole in Vespa”. Grazie!

I diari della Lambretta

Giuseppe Busti
I DIARI DELLA LAMBRETTA
Fabrizio Fabbri Editore

Se essere vespisti è una passione, essere lambrettisti è un atto di fede. Questo è quello che ho pensato mentre leggevo le pagine di Giuseppe Busti, che ha voluto fissare sulla carta il suo modo di vivere la Lambretta e tutto ciò che ne consegue.

"Questi pochi e brevi racconti non hanno alcuna pretesa letteraria ma sono appunti di un 'viaggio' particolare. Fatto in Lambretta naturalmente.".

Un collage di storie minime decisamente ben riuscito, che si muove attraverso quella che è una passione che gli è stata tramandata e che a sua volta tramanda ai suoi eredi, in una continuità coniugata nel segno di un mezzo di trasporto tanto anacronistico quanto dispettoso. Un mezzo che sembra quasi sceglierti, legandoti a una maledizione di cui però gli altri ti invidiano, anche se molto probabilmente non lo ammetteranno mai. Perché se i vespisti, veri o presunti, non mancano mai, i lambrettisti veri, onesti e schietti, te li devi andare a cercare:

"...che sorpassavi una Vespa Primavera che aveva sbagliato una marcia (ma poi subito dopo ti sverniciava perché andava come una scheggia)...
...che bucavi la ruota davanti (beati i vespisti che c'hanno la ruota a sbalzo e la cambiano in un attimo mentre tu stramaledici le due rondelle famose che non ne vogliono sapere di venire via dai loro alloggiamenti).".

Pagine che parlano del lambrettista nel quotidiano, del lambrettista in viaggio e del collezionismo. Non c'è rottame di marca Innocenti che non si possa rimettere in strada:

"Questa la voglio fare perfetta! (...) il tutto va riportato alla sua originalità! E così sarà fatto! La B, dopo tante fatiche, fa bella mostra di sé nel mio seminterrato con la sua splendida livrea color rosso metallizzato, con tutti i bulloni cromati al posto giusto. É proprio bella, sono soddisfatto...".

Ma con l'onestà intellettuale di ammettere, a restauro completato, l'errore:

"La guardo e la riguardo: è fredda! É finta! Come una vecchia signora rifatta da tanti interventi di chirurgia estetica. Non dice niente. Non racconta niente, le uniche tracce delle storie, di un vissuto suo e del suo vecchio proprietario cancellate da un sedicente cultore dell'originalità...".

I racconti sono inframmezzati dalle foto dell'autore, che lega il suo racconto, per meglio inquadrarlo, a quelle che erano le condizioni socio economiche degli anni che videro la Lambretta protagonista sulle strade, riportando anche riproduzioni di pubblicità dell'epoca.

Giuseppe Busti
I DIARI DELLA LAMBRETTA
Fabrizio Fabbri Editore

Questo libro è disponibile tra i titoli a catalogo della LIBRERIA UNIVERSITARIA: acquistandone una copia attraverso i link pubblicati in questo Weblog una piccola percentuale della vostra spesa contribuirà al mantenimento di “Chilometri di Parole in Vespa”. Grazie!

Spezie e kamasutra

SPEZIE E KAMASUTRA
Giorgio Bettinelli
Feltrinelli ePub

da: www.lafeltrinelli.it

Tanzania: tra l'oceano e le grandi città Giorgio Bettinelli, sempre a cavallo della sua fedele Vespa, scopre strade e sapori di un'Africa poco conosciuta. Assieme alla passione, esplorata con la minuta e bella Saraswati. Riuscirà a fermarsi e prendere fiato? o il richiamo della strada avrà ancora una volta la meglio?

“Eravamo incapaci di parlare e di staccare lo sguardo dalle nuvole che sfilavano alla nostra destra e improvvisamente s’incendiavano di oro e porpora, si sfilacciavano in una lanugine nera e arancione, si dilatavano in una colata di magma nella quale tremolavano i profili degli alberi e delle case. Durò tutto pochissimo, come sempre succede con i tramonti africani, e fu di una bellezza così intensa che per un attimo ebbi l’assoluta certezza che Saraswati fosse felice, così come lo ero io; la sentii tremare impercettibilmente sulla sella dietro di me, stringere tra le mani i lembi svolazzanti della mia camicia e sussurrare: ‘Wooww!!’”

INCIPIT
Quando si guarda Malhawi da Nkhata Bay, a volte è davvero difficile scacciare l'impressione di essere sulla costa del mare, e che quello che hai davanti agli occhi sia lo scenario di un'isola dei Caraibi...

Da questo link è possibile leggere un estratto con le prime pagine del libro (leggi qua).

Questo eBook non è un nuovo testo inedito del compianto Bettinelli, si tratta di un estratto dal libro Rhapsody in black, per la precisione il capitolo 5.



Il viaggio in Lambretta di Ettore Ingravallo

Il viaggio in Lambretta di Ettore Ingravallo
Maestro elementare visionario e comunista dissidente.
Pio Antonio Caso
BookSprint Edizioni

Un titolo impegnativo che sicuramente incuriosisce il potenziale lettore di questo racconto, il quale farà bene a togliersi lo sfizio di leggere queste pagine, senza negarsi il piacere di lasciarsi portare dalla Lambretta del maestro elementare Ettore Ingravallo - visionario e comunista dissidente - nel suo girovagare di cattedra in cattedra tra Crispiano e Fragagnano, Montemesola, Carosino e Monteiasi, muovendosi lungo la costellazione dei paesi dell'entroterra della Puglia tarantina.
Una novella che si legge tutta di un fiato, sorprendendosi spesso con un sorriso a mezza bocca per la complicità istintiva che l'autore sa trasmettere per il suo protagonista e per il microcosmo di personaggi di contorno, ciascuno presentato per nome e soprannome, da Umberto "knockout" a Mimmo "mezzoquinto" a Pasqualino "gesùgesù" e tanti altri, che animano questa vicenda dei colori di una provincia che non è da tutti saper raccontare così bene.

"Ettorì, da quanto tempo non chiavi? Ingravallo parve riflettere per un momento: Saranno sei mesi. Un anno. Sono spese che non mi posso permettere. Ho ancora le rate della Lambretta da pagare".

Ed è bello che tra questi personaggi Pio Antonio Caso abbia scelto di metterci anche una Lambretta,

"Inforcata la Lambretta, con un rapido e ormai consueto gesto, Igravallo distese la copia dell'Unità sul torace: il vento non avrebbe intaccato né i polmoni, né le ultime notizie di quel giorno".

La Lambretta diventa il mezzo, per dirla con parole dell'autore, "per attraversare il mondo facendo parte del paesaggio". Ma prima di arrivare a questa illuminante conclusione il "viaggio" conduce il lettore, pagina dopo pagina, nelle allucinazioni del visionario maestro Ingravallo che, dopo un incidente stradale, si ritrova ad affrontare una disquisizione filosofica sull'ego con una capretta che lo soccorre leccandogli il volto, oppure a discettare di poesia con Ungaretti, Gadda e Pasolini, mentre in loro compagnia si gusta frutta di mare ad un banchetto apparecchiato sotto il Porticato delle Pescherie, che esiste solo nella sua immaginazione.

Il viaggio in Lambretta di Ettore Ingravallo
Maestro elementare visionario e comunista dissidente.
Pio Antonio Caso
BookSprint Edizioni

Questo libro è disponibile tra i titoli a catalogo della LIBRERIA UNIVERSITARIA: acquistandone una copia attraverso i link pubblicati in questo Weblog una piccola percentuale della vostra spesa contribuirà al mantenimento di “Chilometri di Parole in Vespa”. Grazie!

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