Peter Moore, "travel writer"... in Vespa!

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Non mi posso permettere di scrivere una recensione vera e propria delle opere di Peter Moore in quanto la mia conoscenza della lingua inglese è limitata, riesco a comprendere il senso di ciò che leggo senza però riuscire a cogliere appieno il piacere che può dare una lettura. Ciò non toglie che sarebbe imperdonabile per una rassegna come "Chilometri di parole in Vespa" ignorare quello che è uno degli autori di letteratura vespistica più prolifici dopo Giorgio Bettinelli.


Peter Moore, australiano di nascita, nel suo sito si definisce "travel writer" e la definizione è pertinente in quanto sono sei i libri già pubblicati che parlano dei suoi viaggi per il mondo. Di questi sono due quelli che hanno come protagonista la Vespa.


"Wroom with a wiew" uscito nel 2005 (il cui titolo prende spunto dal romanzo di E. M. Forster "Room with a wiew", reso celebre dalla trasposizione cinematografica, uscita in Italia con il titolo di "Camera con vista", film di grande successo diretto da James Yvory). È il racconto di un viaggio in Italia che l'autore si è regalato in occasione del suo 40° compleanno. Un viaggio compiuto in sella a una Vespa del '61, acquistata appositamente su Internet. Il sottotitolo è emblematico di ciò che l'autore si aspetta da questo viaggio: "in cerca della "dolce vita" italiana"... ed è facile intuire perchè abbia battezzato la sua Vespa "Sophia".


Il suo cammino parte da Milano e si conclude a Roma, viaggiando lungo le strade appenniniche, rapito dal fascino delle terre toscane, visitando un'Italia da un punto di vista spesso sconosciuto agli italiani stessi. Nelle ultime due settimane del suo viaggio lo raggiunge la sua fidanzata. Ed è così che si realizza appieno la fantasia che lo ha spinto a compiere questa avventura su due ruote, con la persona che ama che lo abbraccia seduta alle sue spalle sul sellino di una Vespa sua coetanea.

Il secondo libro (in uscita proprio in questi giorni) è una sorta di continuazione del discorso già iniziato e il titolo è eloquente: "Vroom by the sea", con un doppio gioco di parole. Con il suo primo viaggio in Vespa ha voluto celebrare il traguardo dei quarant'anni, mentre questo secondo viaggio si svolge in un altro periodo significativo per la sua vita: l'estate precedente la nascita della sua primogenita. Questa volta viaggia in sella a una splendida Vespa Rally 200 (battezzata per l'occasione "Marcello" in onore a Marcello Mastroianni) dal tipico colore arancione che l'autore definisce "Donatella Versace colour". Le sue parole per presentare questo libro sono semplici ed efficaci: "Se il viaggio che ho raccontato in "Vroom with a wiew" era come un vecchio film in bianco e nero, questo è un viaggio in Technicolor". Eloquente anche in questo caso il sottotitolo: "the sunny parts of Italy on bright orange Vespa!". Questa volta le strade sono quelle della costa Tirrenica e delle isole maggiori.



Per chi volesse un assaggio delle qualità letterarie di Peter Moore esiste anche un terzo "libro" che ha la Vespa come protagonista. Ho scritto "libro" tra virgolette in quanto non si tratta di un libro stampato in edizione cartacea ma bensì di un testo scaricabile gratuitamente in PDF dal sito dell'autore. Il titolo è "Same same but different" e narra di un breve viaggio in Vietnam lungo le rive del Mekong, cercando una Vespa da usare come mezzo di trasporto. Il testo può essere scaricato facilmente clikkando qui.

La mia considerazione finale è un auspicio: quello che prima o poi Peter Moore possa trovare un editore interessato alla traduzione dei suoi libri vespistici nella lingua madre della Vespa.

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